Le aziende hanno le vasche piene, i terreni sono asciutti, ma non in tutti i comuni è ammessa la distribuzione.
Il 30 Dicembre Arpae ha emesso il bollettino straordinario n. 7 valido dal 31 dicembre al 3 gennaio, in cui per ciascun comune della Regione indica con “si” o “no”, sulla base delle condizioni meteorologiche, la possibilità di spandere liquami e digestato sui terreni. “Nel bollettino straordinario emesso il 27 dicembre e valido fino al 30, era previsto il divieto assoluto di spandimento in tutti i comuni delle province di Piacenza e Parma nonostante le condizioni climatiche fossero già ottime, gli agricoltori fossero nei campi a seminare e le previsioni per i giorni seguenti fossero favorevoli” – commenta Elena Ferrari, presidente della Sezione di prodotto Lattiero-casearia di Confagricoltura Piacenza e vice della stessa sezione regionale. “Siamo rimasti allibiti dall’ennesimo divieto da parte della Regione, – continua – ci siamo sentiti presi in giro, viste le temperature e le giornate di sole che si stanno verificando, che hanno creato le condizioni ottimali per ritornare nei campi con i trattori per seminare. Perché se i terreni risultano ormai asciutti e le temperature superiori allo 0 con tanto di sole ogni giorno, la Regione ancora una volta non ci dà la possibilità di distribuire i liquami e il digestato? Date le numerose pressioni che Confagricoltura ha fatto nei giorni precedenti per ottenere la deroga, avendo anche informato la Regione della situazione di emergenza in cui versano le aziende agricole che hanno le vasche di contenimento piene, credo che il sistema non abbia la minima intenzione di dare la possibilità alle nostre aziende agricole di sopravvivere. Anzi, abbiamo avuto la dimostrazione che la Regione non si fida di noi agricoltori: la possibilità di certificare localmente l’esistenza delle condizioni del suolo favorevoli allo spandimento, attraverso l’accertamento di un tecnico abilitato, prevista nel bollettino emesso il 12 dicembre, è stata eliminata penalizzando tutti. Questa possibilità introdotta da un’intuizione dell’Assessorato all’Ambiente, da chi e perché è stata eliminata?”
“Abbiamo atteso l’emissione del bollettino straordinario del 30 dicembre, ed ecco l’amara sorpresa: – gli fa eco Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza – in alcuni Comuni lo spandimento è ammesso, in altri, distanti pochissimi km, è vietato. Sulla base di cosa? Qual è la motivazione tecnico-scientifica per la quale a Podenzano non posso distribuire il liquame ma a Rivergaro e a Ponte dell’Olio sì? Siamo stanchi di un sistema che funziona per interpretazione o in modo soggettivo, che penalizza le aziende sulla base di sentenze e leggi che si creano all’interno degli uffici, senza verificare le reali condizioni dei campi. E’ una strana modellistica figlia di una mala burocrazia alambiccosa. Faccio un’altra riflessione: come mai a Piacenza i valori di PM 10 dono a livelli superiori alla soglia, nonostante gli agricoltori da mesi non distribuiscano i liquami? Forse dobbiamo iniziare ad attribuire le colpe con il giusto peso a chi davvero le ha”.
Elena Ferrari – presidente della Sezione di prodotto Lattiero-casearia di Confagricoltura Piacenza.
Filippo Gasparini – presidente di Confagricoltura Piacenza.