Click day extracomunitari: servono più quote per le conversioni

Si è svolto senza particolari problemi tecnici il click day del 25 marzo per la richiesta di lavoratori extracomunitari stagionali per l’anno 2024. Le quote da assegnare sono complessivamente 89.050 per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, di cui 41.000 riservate alle Organizzazioni professionali agricole.

Confagricoltura mette in rilievo lo sforzo organizzativo delle proprie strutture territoriali che, oltre a caricare sul portale del Ministero dell’Interno le istanze per conto delle aziende agricole associate, hanno espletato l’iter di controlli preventivi, come richiesto dalle nuove norme di semplificazione, sollevando gli ispettorati territoriali da questo onere.

Anche se le quote sono aumentate, resta il timore, a causa della cronica carenza di manodopera in agricoltura, che ancora una volta il numero delle domande possa superare le quote messe a disposizione. Ma le preoccupazioni maggiori, anche alla luce di quanto è accaduto nel 2023, riguardano i tempi di completamento delle procedure, soprattutto a causa del ritardo nel rilascio dei visti di ingresso agli stranieri provenienti da alcuni Paesi (Nord Africa, India e Pakistan) che ha precluso, in alcuni casi, l’instaurazione del rapporto lavorativo.

Sarebbe inoltre auspicabile, secondo l’Organizzazione che rappresenta i datori di lavoro agricolo, aumentare il numero delle quote da assegnare per motivi di conversione dei permessi di soggiorno stagionali in permessi per lavoro subordinato (fissate in 4.000 unità per l’anno 2024), attraverso un DPCM integrativo che accolga anche le domande già presentate nel click day di dicembre 2023, ma rimaste fuori quota per incapienza. È infatti in continua crescita l’interesse di aziende e lavoratori per questa tipologia di richieste che consente la stabilizzazione della situazione lavorativa e di quella soggettiva dello straniero, alleggerendo al contempo i click day stagionali.

Confagricoltura ricorda che un terzo della manodopera nel settore primario è di nazionalità straniera, con una quota elevata di extracomunitari (circa il 70%). Tra i Paesi di provenienza predomina l’Africa, in particolare Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali. Rilevante anche la quota di manodopera non comunitaria proveniente dell’Est Europa, in particolare Albania e Macedonia, e dall’Asia, soprattutto India e Pakistan.

 

Per Confagricoltura Piacenza, fa il punto Ilaria Rosa, responsabile del Servizio Paghe e Sindacale: “I nostri uffici hanno presentato 79 istanze di flusso e 17 istanze di conversione. Confermo che la procedura di rilascio dei visti è particolarmente lunga nei Paesi del Nord Africa (Marocco in testa), alcuni associati hanno lamentato questo ritardo e non hanno potuto inserire la manodopera di cui avevano necessità nei tempi previsti. Quanto alla possibilità di veder accolte le istanze di conversione presentate nel click day di dicembre 2023 che non erano entrate in quota – precisa Rosa – il problema che noi riscontriamo è che l’istanza di conversione venga resa di fatto inaccettabile perché, trattandosi di avventizi, nel frattempo il lavoratore magari non è più in forza all’azienda da qualche giorno. Uno dei requisiti per poter inoltrare istanza di conversione è che il lavoratore sia assunto al momento della trasmissione della domanda, ma occorrerebbe un percorso definito e speciale per gli avventizi del nostro settore. Come si sa, si tratta di persone che pur non lavorando tutto l’anno, ciclicamente tornano a prestare la propria manodopera, spesso anche nella stessa azienda per più anni. Una manodopera formata, preziosa per le nostre imprese. Abbiamo sollevato il problema anche in precedenza, auspichiamo che venga individuata una soluzione”.