Alla scuola dell’Infanzia Sant’Eufemia cresce un piccolo filare di viti

In pieno centro a Piacenza c’è un minuscolo filare di viti che sta crescendo per soddisfare la curiosità e la voglia di imparare e sperimentare dei bambini della scuola dell’infanzia Sant’Eufemia.  Protagonisti del progetto sono i bimbi della sezione Delfini (quelli di quattro anni) che chiacchierando tra loro hanno scoperto che il papà di Giovanni fa il vino. Giovanni ha raccontato ai suoi amichetti cosa accadeva in vigneto e in cantina e la curiosità è cresciuta.

Così il papà, Cristian Galvani, produttore vitivinicolo associato a Confagricoltura Piacenza, si è reso disponibile per realizzare un progetto didattico subito battezzato “Le nostre viti” e ha portato due barbatelle di vite da tavola. Con i bambini e le insegnanti ha individuato il posto giusto in giardino e le ha messe a dimora. I bambini se ne stanno prendendo cura e fanno i turni per tenere pulita l’area e per annaffiare. In autunno, Cristian ha fornito alla classe una bella cassetta d’uva, i bimbi hanno schiacciato gli acini con le mani, hanno filtrato il succo e assaggiato sperimentando dunque anche una prima fase di spremitura. I piccoli hanno osservato: “la buccia è nera e dura ma l’acino è rosa, come il succo che è dolcissimo”.  “In generale è stato gradito da tutti, qualcuno ne è risultato proprio goloso” hanno ricordato le insegnanti. Papà Cristian ha spiegato che ci vogliono due anni perché una piantina inizi a dare i primi frutti, però intanto le barbatelle hanno messo i primi germogli e nei giorni scorsi è tornato a scuola, in classe ha ripercorso le varie tappe di sviluppo del vigneto, aiutato da una nuova barbatella, che i bimbi hanno guardato e toccato e da fotografie e disegni che le maestre hanno proiettato. Intervistati, i bimbi, si ricordavano tutti i passaggi, poi sono andati in giardino accompagnati dalla dirigente scolastica Simona Fornasari e dalle insegnanti Valentina Mulazzi e Agnese Nicolini a controllare le piantine. “Dobbiamo fare in modo di non farle cadere” hanno notato. “Nella figura in classe c’erano dei fili a cui agganciarle!”. “Giusto!  – ha detto Cristian – Infatti oggi piantiamo i pali e tiriamo i fili.” e sotto agli sguardi interessati dei piccoli si è messo al lavoro con i materiali donati al progetto dalla Prefabbricati Valtidone di Trevozzo. “Ecco qui! – ha poi detto mostrando il lavoro – da oggi avete un piccolo filare. Mi raccomando prendetevene cura così le vostre viti cresceranno bene e tra un paio d’anni ci sarà l’uva da mangiare in giardino. Grazie, bimbi per questo impegno!”.

Prima di tornare in classe il gruppo si è dato appuntamento tra qualche mese per l’avanzamento lavori. Tutti soddisfatti dunque, a partire dai più piccoli che hanno anche ricevuto in dono anche fogli con disegnata l’uva da colorare e pennarelli.

Il piccolo Giovanni, che già pare aver deciso di voler proseguire il lavoro del papà, sarà la quinta generazione a condurre l’azienda di famiglia che si sviluppa su 12.5 ettari di vigneto tra le colline di Trevozzo.

“È importante che i bambini attivino e mantengano il contatto con la natura – ha commentato soddisfatto l’imprenditore agricolo – ne apprendano, ritmi, cicli e insegnamenti. Con le insegnanti abbiamo subito colto l’occasione fornita dalla loro naturale curiosità per realizzare questo progetto che è piccolo, ma di grande soddisfazione”.

La dirigente Fornasari spiega: “In questi ultimi anni l’attività outdoor è stata inserita in misura sempre maggiore nella nostra offerta formativa, in un continuo dialogo tra ciò che i bambini sperimentano all’interno e all’esterno della scuola. Le nostre docenti sono in formazione ed aggiornamento continui rispetto alle metodologie didattiche utilizzate, quindi, grazie al loro impegno e alle loro competenze, pur trovandoci in una struttura inserita nel pieno centro storico della città, è stato possibile implementare le attività didattiche all’esterno, che consentono ai bambini di esplorare e sperimentare in piena autonomia ciò che a loro offrono gli spazi a loro disposizione, Ringraziamo quindi il Signor Galvani per la preziosa opportunità di offrire ai bambini un piccolo angolo di vigneto”.