A La Finestra sul Po scende il sipario sulla 13° edizione di A Cena Con La Scienza

Si è conclusa, l’ultimo giorno di settembre, all’agriturismo La Finestra sul Po di San Nazzaro a Monticelli d’Ongina, la tredicesima edizione del ciclo di appuntamenti A Cena Con la Scienza organizzati da Confagricoltura Piacenza e Agriturist. Ospite dell’ultima serata, Filippo de Braud – Ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Oncologia e Ematologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori che nella sua relazione “più che il tumore potè l’digiuno” ha illustrato gli importanti risultati dell’attività di ricerca che sta conducendo con il suo team sulle risposte di diversi tipi di tumore a protocolli che applicano sinergicamente cure, farmaci e restrizioni alimentari. Non senza qualche difficoltà, il pubblico è riuscito a comprendere, grazie alla capacità divulgativa del professore, come sia possibile misurare scientificamente l’azione positiva di un’importante e mirata restrizione calorica su determinati tumori. “Abbiamo visto – ha spiegato de Braud semplificando – che la cellula tumorale affamata muore, mentre quella sana va in riposo, abbiamo dunque potuto riscontrare una correlazione positiva tra la mancata progressione della malattia con la restrizione calorica. In particolare si è registrata un’azione sinergica tra restrizione calorica e chemioterapia”. De Braud ha mostrato dati sperimentali sottolineando che “il rigore è fondamentale per documentare tutto scientificamente e poi pubblicare i risultati che vengono così messi a disposizione della comunità scientifica che li utilizza poter progredire con studi paralleli”. La ricerca del suo gruppo sugli effetti della dieta “mima digiuno” è stato riconosciuto come una tra le 10 più importanti pubblicazioni del 2021relative alla ricerca sul cancro.  “È un protocollo che vede una restrizione calorica molto severa, applicata a cicli: il primo giorno sono 600 calorie e solo 300 dal secondo al quinto – ha spiegato il professore – prima di avviare le sperimentazioni abbiamo testato la restrizione su noi stessi, poi su un centinaio di pazienti disponibili. Ogni tre settimane si sottoponevano a questa dieta senza alterare la terapia. È un modello partito da un’idea, creato nella pratica clinica e ora si cercherà di sviluppare la tecnologia. Crediamo che l’efficacia non sia tanto legata a una questione di calorie, ma al metabolismo. Questo tipo di restrizione calorica agisce attraverso uno shock metabolico, va operata sotto stretto controllo medico e per un tempo limitato, va considerata come un farmaco e deve essere trattata come tale”. Il professore ha riportato casistiche differenziate per tipologie di tumore, ha poi evidenziato come sia più problematico il quadro di chi sviluppa il diabete durante la malattia rispetto a chi, già diabetico, si ammala di tumore. Davvero difficile poter riassumere senza banalizzare quelli che sono i risultati delle ricerche e che non vanno confusi con le indicazioni per una vita sana, comunque validi.  In merito, de Braud ha ripercorso il nesso tra infiammazione e assunzione di zuccheri per allargare il campo poi alla necessità di condurre una vita attiva e di avere un’alimentazione corretta per ridurre, a priori, l’infiammazione cronica correlata al rischio di insorgenza di tumori. Al netto di queste considerazioni, il corredo genetico di ciascuno non può comunque essere ignorato e anche su questo fronte si sono aperti negli ultimi anni ulteriori ambiti di ricerca, così come – ha ricordato sollecitato da una domanda del pubblico – sugli anticorpi monoclonali. “Questa serata – ha concluso Michele Lodigiani, coordinatore di A Cena Con La Scienza – rincuora la nostra fiducia nella scienza. Ringrazio Filippo de Braud per la disponibilità di cui ho approfittato in nome di una lunga amicizia e attraverso di lui colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine a tutti i ricercatori che con fatica e grandi sacrifici dedicano la loro vita all’obiettivo di migliorare la nostra. Auspico, visto che stiamo attraversando un periodo in cui vanno ridefinite le priorità del Paese, che si tenga in doveroso conto la ricerca, alla quale spesso non vengono destinati fondi adeguati non riconoscendone l’importanza e non valorizzando il potenziale dei nostri ricercatori che frequentemente si vedono costretti a sviluppare i loro studi all’estero. Per quanto riguarda la serata – ha concluso sorridendo – proseguiamo a tavola e con l’ottima cucina dell’agriturismo. Sarà difficile parlare di restrizioni caloriche, ci concentreremo invece sulla buona alimentazione. Si chiude il sipario su questa edizione, speriamo di ridarci appuntamento all’anno prossimo, l’intenzione è questa, ora abbiamo quasi un anno per pensarci”.