“A CENA CON LA SCIENZA”: IL GLIFOSATE REGISTRA IL TUTTO ESAURITO

Prossimo appuntamento il 4 maggio con Antonio Saltini

 

La nona edizione di “A CENA CON LA SCIENZA” non poteva prendere il via meglio di così: venerdì 13 aprile all’agriturismo Boschi Celati c’erano più sessanta persone, ad ascoltare Francesco Vidotto – Professore Associato Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Università di Torino che ha affrontato lo spinoso tema “Il caso Glifosate e altri arcani agricoli – Perché una soluzione viene scambiata per un problema?”. L’erbicida più diffuso al mondo ha, infatti, catturato l’attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma dei media, dei consumatori e in generale ha attivato, in questi anni, una serie di reazioni emotive che lo hanno ingiustamente posizionato tra i nemici da combattere. L’iniziativa, organizzata da Confagricoltura e Agriturist Piacenza, nel solco della propria tradizione, ha ancora una volta ricercato l’approccio razionale per analizzare problemi e soluzioni. “Una scelta che viene sempre più apprezzata dal pubblico” – ha sottolineato Michele Lodigiani, coordinatore dell’iniziativa. Presente in sala anche Donatello Sandroni, autore del libro “Orco Glifosato” e numerosi professori dell’Università Cattolica di Piacenza, tra cui il professor Paolo Paris che a fine cena ha scattato una foto ricordo con i diversi ex allievi. Presente anche Vincenzo Tabaglio, professore dell’ateneo piacentino e tra i massimi esperti di agricoltura conservativa. Questo metodo di coltivazione a basso impatto ambientale, è stato accennato, fa un uso razionale del diserbante, ma ne conferma la necessità.  Davvero interessante la mole di dati scientifici messa a disposizione del relatore che ha esordito sottolineando come la scoperta del glifosate possa essere paragonata, in agronomia, a quella della penicillina in medicina. Questo erbicida sistemico, sino al 1996, è stato utilizzato nelle aree extra agricole e in pre-semina su terreno con infestanti in post-emergenza. Il miglioramento genetico ha introdotto in quegli anni le prime varietà di mais resistenti al glifosate portando l’impiego del formulato ad aumentare di 15 volte in 10 anni. Ma perché diserbare? Vidotto ne ha ricordato l’importanza citando un contratto d’affitto risalente al 30 d.c. in cui si precisava: “l’affittuario dovrà effettuare tutti i lavori agricoli in particolare il diserbo e la manutenzione dei canali di irrigazione”: due operazioni fondamentali per preservare la produttività del terreno, al punto che il proprietario del fondo si preoccupava di imporne l’obbligatorietà. Vidotto ha poi passato in rassegna l’iter autorizzativo all’uso del glifosate a partire dalla prima registrazione nel 1977. A fine anni ’90 a livello europeo si è proceduto alla revisione di migliaia di formulati, di cui molti, per la loro tossicità sono stati tolti dal commercio, non il glifosate che dal 2002, come tutti i prodotti fitosanitari viene sottoposto a processo di revisione alla luce di nuove conoscenze, per valutare di volta in volta se siano state scoperte molecole più valide. Il rame, tanto per citare un prodotto comunemente utilizzato anche in agricoltura biologica, in quanto metallo pesante, ha un profilo di elevata tossicità e rientra nell’elenco di molecole da eliminare non appena sarà individuata un’alternativa. Non è invece il caso del glifosate per il quale l’EFSA, nel 2015, ha concluso che è improbabile che sia cancerogeno per l’uomo. Ma il caso mediatico degli ultimi anni è stato originato dal parere, a prima lettura divergente, dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che nel marzo 2015 ha lo classificato come probabilmente cancerogeno per gli esseri umani. Il differente giudizio era basato sulla diversa classificazione, perché la valutazione di Iarc prescindeva dai livelli di esposizione, ed il glofosate, in effetti, è minimamente tossico se assunto in grandi quantità e per molto tempo, come le carni rosse e l’acqua molto calda, incluse nello stesso gruppo di sostanze potenzialmente nocive. Un “particolare” che la battaglia mediatica ha tralasciato di riportare. A marzo 2017 l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha confermato il parere dell’EFSA e a novembre 2017 l’impiego del glifosate è stato ri-autorizzato sino al 2022 con alcune prescrizioni limitative.  Soddisfatto Michele Lodigiani che ha concluso avviando la platea ai tavoli con un elogio della razionalità e della scienza e ricordando come la vita sia un processo di apprendimento continuo.

E’ possibile visualizzare il materiale visualizzato durante la serata al link che segue.

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Questo l’elenco dei prossimi appuntamenti

  • Venerdì 4 maggio 2018 – ore 19.00 DALLE “MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE” AL DISPREZZO DELLA CONOSCENZA – Il declino della cultura occidentale. Relatore: Antonio Saltini – Autore di “Storia delle Scienze Agrarie”. AGRITURISMO CASA ROSA – Località Poggio di Travazzano – Carpaneto Piacentino (PC)
  • Venerdì 25 maggio 2018 – ore 19.00 TANTO RUMORE PER NULLA – La ricerca assolve gli OGM. Relatore: Laura Ercoli – Professore Associato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. LA FINESTRA SUL PO – Via Centro S.Nazzaro – gruppo Mantova2A – S.Nazzaro (PC)
  • Venerdì 8 giugno 2018 – ore 19.00 A SPASSO PER FLATLANDIA – Il grafene e gli altri materiali bidimensionali: cosa sono e a che cosa possono servire. Relatore: Sebastiano Bellani – Ricercatore al Graphene Labs dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. AZIENDA AGRITURISTICA BATTIBUE Loc Battibue – Fiorenzuola d’Arda (PC)

 

Per partecipare è necessario prenotare direttamente in agriturismo.

 

Fotografia della serata.