Sono stati oltre 10mila gli agricoltori europei che il 18 dicembre sono scesi in piazza a Bruxelles per manifestare contro le politiche della Commissione UE e i tagli al settore primario. Al centro delle proteste la scarsità delle risorse per la prossima Pac e l’inefficienza delle tutele per il mercato dell’Unione, rispetto alla concorrenza dei prodotti che arrivano dai Paesi extra europei.
La manifestazione, convocata dal Copa-Cogeca, ha visto una forte partecipazione di Confagricoltura con la delegazione più numerosa, della quale hanno fatto parte anche il presidente di Confagricoltura Parma, Roberto Gelfi e il direttore Eugenio Zedda. “Con la manifestazione di oggi abbiamo detto no alla proposta della Commissione Europea per una riduzione degli incentivi al settore primario – ha commentato Gelfi -. L’agricoltura deve essere al centro della vita politica europea, perchè su di essa è stata costruita la nostra unità”.

In particolare è stato rivendicato il diritto dei cittadini europei alla sicurezza alimentare, investimenti appropriati per il settore primario, il diritto a produrre di più e la reciprocità negli alti standard di produzione da parte dei Paesi del Mercosur. ”L’agricoltura è un settore strategico per l’UE: servono risorse adeguate e una visione chiara. Chiediamo reciprocità negli accordi commerciali: non possiamo aprire il mercato a chi non rispetta i nostri standard di produzione – sono state le parole del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Chiediamo politiche che permettano davvero ai nostri agricoltori di fare impresa, in un contesto già segnato da tensioni geopolitiche, emergenza climatica e nuove sfide”.

Proprio il 18 dicembre, mentre gli agricoltori facevano sentire la propria voce in piazza, è arrivata la notizia, da parte della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del rinvio a gennaio della firma per l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur. L’Aula ha infatti adottato la propria posizione negoziale con 431 voti favorevoli, 161 contrari e 70 astensioni, sostenendo l’introduzione di una più robusta clausola di salvaguardia nell’ambito dell’intesa UE-Mercosur.
