uone notizie per gli agricoltori.
Cala il costo del lavoro nelle campagne italiane alla luce delle misure adottate nella riunione del Consiglio dei Ministri, martedì 28 ottobre 2025, che ha approvato il decreto contenente misure per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro applicabili al settore agricolo (cd. Pacchetto Agricoltura).
In materia di infortuni si registra una delle norme più attese dal comparto primario; sulla base della delibera n. 147 del C.d.A. dell’INAIL, approvata nella seduta del 21 luglio 2025, il decreto prevede che, con effetto dal 1° gennaio 2026, la contribuzione INAIL è considerevolmente ridotta, sia per il personale dipendente che per il lavoro autonomo.
In particolare, per i dipendenti l’aliquota nelle zone ordinarie è fissata al 8,5%, al 2,7% per le zone svantaggiate e al 2,125 % per le zone particolarmente svantaggiate (ex territori montani).
Per i coltivatori diretti la quota capitaria è stabilita in € 650,00 per le zone ordinarie e in € 450,12 per le zone svantaggiate e i territori montani.
La rideterminazione contributiva peraltro (attesa da anni dal settore) sostanzialmente comporterà la riduzione del contributo antinfortunistico dovuto dai datori di lavoro agricolo dal 13,24% all’8,50%; per i coltivatori diretti il contributo nell’anno precedente ammontava capitariamente ad € 768,50 per le zone normali e ad € 532,18 per le zone agricole svantaggiate e le zone montane.
Tale consistente abbassamento è peraltro pienamente giustificato dal buon andamento storico del trend infortunistico in agricoltura, stabilmente in relativo calo da un decennio, anche in ragione dell’evidente sovradimensionamento pregresso della contribuzione INAIL.
Il pacchetto agricoltura e il nuovo decreto, contemplano ulteriori elementi significativi quali l’introduzione di una nuova misura premiale in favore delle aziende virtuose dal punto di vista della sicurezza sul lavoro che rispettano le regole e non hanno infortuni, la riforma della “Rete del Lavoro Agricolo di Qualità”, attraverso l’ introduzione di requisiti più rigorosi di iscrizione, in particolare prevedendosi la piena conformità delle imprese alle norme su salute e sicurezza; importante è annotare come alle aziende aderenti sarà riservata una corsia preferenziale nei bandi INAIL.
Con queste misure certamente non diminuisce l’ambito di tutela infortunistica che viceversa potrà trarne giovamento essendo le misure viste un contributo ed uno stimolo per un rinnovato impegno da parte dei datori di lavoro in tema di sicurezza.
Più in generale con il provvedimento approvato il 28 ottobre 2025 il Governo si propone il rafforzamento delle politiche di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, avuto particolare attenzione ai settori tradizionalmente critici e con maggior rischio (edilizia, agricoltura, logistica); il potenziamento della vigilanza ispettiva e l’ottimizzazione delle attività di INL e INAIL ed in ultimo di promuovere la formazione e la cultura della prevenzione per il rafforzamento della cultura della sicurezza, l’incremento della prevenzione e la riduzione degli infortuni sul lavoro.

In concreto la nuova normativa prevede, dal 2026, la revisione delle aliquote INAIL e, come detto, dei contributi agricoli; la revisione delle aliquote opererà in funzione dell’oscillazione positiva dell’andamento infortunistico, con lo scopo di premiare le imprese che abbiano scontato un andamento positivo in materia di sicurezza, la norma prevede poi alcune cause di esclusione dalla riduzione premiale; relativamente alla Rete del lavoro agricolo di qualità (istituto che a parere di chi scrive andrebbe in verità ripensato in toto, così come la legge n. 199/2016 e l’art. 603 bis cod. pen.) viene previsto che le imprese agricole per aderire alla rete dovranno comprovare, per il triennio precedente, l’assenza di condanne penali o sanzioni amministrative in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli ultimi tre anni, come detto la norma prevede, per le aziende virtuose dal punto di vista infortunistico, una quota riservata delle risorse programmate dell’INAIL, nei propri bandi, in favore delle aziende per favorire gli investimenti in campo antinfortunistico.
Molto significative le regole in materia di controllo; con il decreto sicurezza è potenziata e meglio orientata l’attività di vigilanza dell’INAIL, in specie nei confronti in modo mirato nei confronti dei datori di lavoro che ricorrono allo strumento del subappalto; per il settore edile introdotte norme specifiche istitutive del badge (tessera digitale) di cantiere, previsto anche l’aggiornamento della patente a crediti, strumenti contenenti i dati identificativi dei lavoratori assunti ed operanti in loco; il badge sarà munito di codice anticontraffazione e collegato alla piattaforma nazionale SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa); con questo nuovo strumento sarà possibile il tracciamento della presenza dei lavoratori nei cantieri, garantendo trasparenza nelle catene di subappalto.
La predetta piattaforma è inoltre valorizzata, dal 2026 il SIISL sarà il tramite obbligatorio per la pubblicazione delle offerte di lavoro comportanti incentivi o sgravi contributivi; le aziende fruitrici di aiuti saranno tenute a pubblicare sul portale le nuove assunzioni agevolate, assicurando il rispetto delle norme in materia di sicurezza.
Secondo il decreto con il SIISL si dovranno gestire altresì le varie comunicazioni obbligatorie e di reinserimento nel mondo lavorativo dei lavoratori beneficiari di indennità per la disoccupazione (NASpI, DIS-COLL e ISCRO) prevedendosi automatismi decadenziali o inerenti la decurtazione dei benefici.
Completano il quadro sia il potenziamento dell’apparato ispettivo, con l’incremento dell’organico dell’INAIL e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro (300 ispettori e 100 Carabinieri del Comando Tutela del Lavoro, oltre alla stabilizzazione di 94 medici e infermieri Inail), che degli interventi promozionali. Norme anche per la formazione; potenziata la formazione per i RLS- Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, attraverso l’obbligo dell’aggiornamento periodico anche per le imprese con meno di 15 dipendenti, parimenti i contenuti formativi saranno approfonditi così come sarà garantito il livello qualitativo degli enti formativi accreditati attraverso un accordo Stato-Regioni inerente all’individuazione di criteri e requisiti di accreditamento.
Coerentemente la nuova norma precede di monitorare le competenze acquisite dai lavoratori anche registrandole nel fascicolo elettronico del lavoratore, favorendo la tracciabilità dei percorsi formativi e la verifica da parte degli organi di vigilanza.
Ancora positivo l’intervento sulle dinamiche scuola – lavoro, il decreto tende ad aumentare la sicurezza degli studenti attraverso una migliore tutela INAIL per gli studenti inseriti nei percorsi di formazione scuola-lavoro, ricomprendendosi nella tutela gli eventi infortunistici in itinere (tragitto casa-lavoro e viceversa).
Introdotti nuovi strumenti prevenzionali ed incentivanti (linee guida per l’identificazione, il tracciamento e l’analisi dei mancati infortuni, premi per le aziende che adottano modelli organizzativi avanzati di gestione della sicurezza e di tracciamento dei mancati infortuni). Per le attività ad alto rischio, ed al fine di monitorare l’uso da parte dei lavoratori di sostanze stupefacenti o alcoliche, sono previste visite mediche di controllo aggiuntive. Utile segnalare che le somme derivanti da sanzioni saranno devolute, in sede ASL, per le attività di sorveglianza epidemiologica dei rischi, il rafforzamento dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, e per attività di formazione e aggiornamento professionale.
Nuove competenze per i medici competenti, questi avranno l’onere di informare i dipendenti in materia di prevenzione oncologica onde stimolare lo screening se previsto dal SS.N.; tali visite mediche, salvo quelle preassuntive, saranno considerate tempo di lavoro.
Costituito poi un nuovo Fondo INAIL per l’importo di 35 milioni di euro annui allo scopo di finanziare progetti formativi innovativi mediante l’uso di tecnologie digitali (es. realtà simulata o aumentata). Il provvedimento governativo, a regime, comporta un costo pari a 900 milioni annui. Il decreto potenzia poi le tutele economiche e sociali in favore dei lavoratori e dei familiari.
Prevista la introduzione, con costi a carico dell’INAIL, di borse di studio finalizzate agli studenti orfani di lavoratori deceduti per infortuni sul lavoro o per malattie professionali.
Dal 2026 l’INAIL, infatti, irrogherà borse di studio annuali agli studenti per l’importo di € 3.000 per studenti delle scuole primarie e medie, € 5.000 per gli studenti delle scuole superiori e i percorsi di istruzione professionale, € 7.000 per chi frequenta università e istituti AFAM (istituzioni di alta formazione artistica).
Aumenta progressivamente, sino al 2035, anche l’indennizzo del danno biologico; nuove regole di accesso l’assegno di incollocabilità INAIL, comunque adeguato in rapporto all’età pensionabile.
Positivi i commenti di Confagricoltura, per Roberto Caponi – direttore generale – il provvedimento rappresenta “Finalmente una misura concreta per la riduzione del costo del lavoro per le imprese agricole, frutto di un lavoro portato avanti con determinazione da Confagricoltura. Si tratta di un risultato di straordinaria importanza frutto di un attento lavoro durato mesi e che ha portato alla revisione della contribuzione Inail agricola, con risparmi molto importanti per le nostre imprese.
Sempre secondo Confagricoltura vi è da affrontare ulteriormente, anche alla luce delle stime del fabbisogno di lavoratori agricoli (mancano 80.000/100.000 lavoratori in agricoltura) “la normativa sull’appalto dei servizi definendo ad es. un albo da pubblicare nel sito dell’Inps in cui si individuano le imprese autorizzate a fare i servizi…che esporrebbe a meno rischi le aziende agricole”.
Coldiretti per bocca di Romano Magrini – responsabile Lavoro Coldiretti- afferma che “Il potenziamento della Rete del lavoro agricolo di qualità attraverso sistemi di premialità per le imprese che vi aderiscono ….rappresenta un passo importante per togliere spazi al caporalato e per la valorizzazione del lavoro della stragrande maggioranza delle aziende agricole virtuose” …..occorre completare la rete del lavoro agricolo di qualità a livello territoriale dando un ruolo centrale agli Enti bilaterali agricoli, fondamentali anche dal punto di vista della formazione per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Netto il giudizio (negativo) della CGIL che in un comunicato stigmatizza come il decreto governativo “non incide in alcun modo sul modello di impresa che produce stragi continue attraverso precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei CCNL, compressione di costi e di diritti”.
(M. Mazzanti)
