Mercosur, Confagricoltura: il settore primario deve essere più tutelato

Piacenza, giovedì 4 settembre 2025 – Dopo più di due decenni di trattative complesse, l’accordo di libero scambio tra il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay) e l’Unione Europea si avvicina a un momento decisivo. Annunciato nel 2019, il trattato rappresenta una delle più ambiziose intese commerciali mai concluse tra due blocchi regionali, coprendo un’area di oltre 700 milioni di persone e circa un quarto del PIL mondiale.

“Ci sono ancora molte questioni aperte, soprattutto in materia di agricoltura, in merito all’adozione dell’accordo con il Mercosur da parte della Commissione europea, che dà il via libera alla più grande intesa commerciale. Nel processo di ratifica, con la presentazione ai 27 Paesi membri e all’Europarlamento, auspichiamo che ci siano spazi di miglioramento, soprattutto per i comparti più esposti: carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero”.

Confagricoltura commenta così l’intesa presentata il 3 settembre dalla Commissione UE: “Pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori, infatti, l’accordo è ancora penalizzante per importanti produzioni europee e italiane in termini di concorrenza e sicurezza alimentare”.

La Commissione ha rassicurato sul fatto che ci saranno misure concrete a tutela degli standard ambientali e sanitari, con un rafforzamento dei controlli nei Paesi partner. “La necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi parametri ambientali, sanitari e sociali previsti per gli agricoltori europei – evidenzia il presidente, Massimiliano Giansanti – è un elemento imprescindibile per le nostre imprese e il sistema agroalimentare, che non potrebbero competere con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive”.

“La sostenibilità del settore primario italiano ed europeo, sotto tutti i punti di vista, è frutto di un lungo processo di impegni e investimenti che non può essere minacciato da accordi commerciali con Paesi che oggi non rispettano questi standard. Le garanzie annunciate dalla Commissione non sembrano al momento tutelare a sufficienza il nostro settore e l’eccellenza delle nostre produzioni”, aggiunge Giansanti.

“Apprezziamo gli sforzi del governo italiano nel tutelare le imprese agricole. Lavoreremo insieme ai nostri rappresentanti a Bruxelles e con il COPA affinché il settore primario europeo non paghi il conto di un’intesa che grava sul comparto già fortemente colpito dai dazi Usa e dal contesto geopolitico internazionale. La preoccupazione è ancora forte: non resteremo fermi di fronte a decisioni che penalizzano l’agricoltura”.

“A livello locale è davvero difficile prefigurare oggi i possibili impatti di un accordo, peraltro ancora passibile di modifiche – commenta il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra – sottoscriviamo a pieno le preoccupazioni e le considerazioni espresse dal presidente nazionale Giansanti e auspichiamo che, in quanto presidente del Copa, riesca a far valere la posizione degli agricoltori europei, in primis sul rispetto delle condizioni di reciprocità. Confagricoltura, come corpo intermedio – sottolinea ancora Gorra – porta avanti un’incisiva azione di lobby a tutti i livelli, in questo caso in sede europea, ma le legittime istanze delle rappresentanze agricole vengono, per forza di cose, mediate con quelle di altri settori e portatori di interesse con risultati finali che purtroppo non rendono talvolta giustizia degli sforzi profusi. Speriamo non sia questo il caso, data l’importanza dell’accordo e auspichiamo un miglioramento nel processo di ratifica”.