Maurizio Ambrosini ospite all’Agriturismo Battibue per il ciclo di A Cena con la Scienza

Un confronto lucido e documentato sul tema delle migrazioni e delle paure collettive ha animato la seconda serata della XVI edizione di A Cena con la Scienza, l’iniziativa di divulgazione organizzata da Confagricoltura Piacenza e Agriturist, che unisce il piacere della buona tavola alla riflessione su temi di grande attualità.

L’incontro si è tenuto venerdì 9 maggio all’Agriturismo Battibue di Fiorenzuola d’Arda, dove un folto pubblico ha partecipato all’evento che ha visto protagonista il prof. Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia delle migrazioni presso l’Università degli Studi di Milano, con un intervento dal titolo: “Stato d’assedio – Come la paura dei rifugiati ci sta rendendo peggiori”.

Ambrosini, uno dei più autorevoli studiosi italiani della materia, ha messo in discussione l’idea – avvalorata dalle paure dei cittadini – che l’Europa e l’Italia siano sotto una costante “invasione” migratoria. “Nel 2023 – ha ricordato – le richieste d’asilo nell’Unione Europea sono state poco più di 1 milione, su una popolazione di circa 450 milioni di abitanti: un rapporto di 1 su 450. In Italia le richieste sono state circa 130.000, meno dello 0,25% della popolazione”.

Durante il suo intervento, Ambrosini ha smontato alcuni luoghi comuni, evidenziando come le paure indotte siano spesso scollegate dalla realtà: “Nel nostro Paese la percezione è che i rifugiati rappresentino una minaccia per l’occupazione, la sicurezza e l’identità culturale. Ma i dati dicono che molti settori – dall’agricoltura all’assistenza – dipendono fortemente dalla manodopera straniera”. Ha poi sottolineato il rischio di derive autoritarie e disumanizzanti nei confronti dei migranti, con una crescente normalizzazione dell’indifferenza: “Ci stiamo abituando a vedere le tragedie in mare come un rumore di fondo. Questo clima di ostilità sistemica mina i valori su cui si fondano le nostre democrazie”.

Nel corso del dibattito – che, come da tradizione, si è svolto “in punta di forchetta”, durante la cena con gli ottimi piatti del territorio preparati dall’agriturismo ospitante – i presenti hanno rivolto numerose domande al relatore, spaziando dai problemi dell’integrazione alla gestione europea dei flussi migratori, fino al ruolo della scuola e dei media nel costruire una narrazione più aderente ai fatti.

L’evento è stato introdotto dal coordinatore scientifico Michele Lodigiani, che ha ricordato il filo conduttore dell’edizione 2025, “I prossimi 25 anni”: “Siamo chiamati ad affrontare scenari complessi, ma la chiave per comprenderli è la razionalità, non l’emotività. Con A Cena con la Scienza vogliamo offrire strumenti di lettura del presente, in un tempo dove la superficialità rischia di prevalere sull’approfondimento”.

Il ciclo proseguirà venerdì 6 giugno all’Agriturismo Cascina Pizzavacca di Villanova sull’Arda, con il prof. Marco Trevisan, già preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza. Tema della serata: “Dalla cellula vegetale alla costellazione satellitare: come sarà l’agricoltura di domani?”