Il 2025 ha regalato una buona vendemmia, attesi ottimi vini

Piacenza, mercoledì 08 ottobre 2025 – Con i primi giorni di ottobre si sono concluse tutte le operazioni di vendemmia che hanno visto le aziende vitivinicole piacentine impegnate dalla seconda metà di agosto, prima con la raccolta delle uve bianche, successivamente con le rosse. A fare un bilancio per Confagricoltura Piacenza è il presidente della sezione vitivinicola Stefano Pizzamiglio, dopo un confronto con i colleghi delle diverse vallate. “Il giudizio comune è che, rispetto allo scorso anno, sia stata una vendemmia più facile e lineare. Non ci sono state le perdite del 2024 e abbiamo potuto raccogliere con una certa serenità”. Confagricoltura Piacenza ricorda sempre che il comparto del vino piacentino, caratterizzato da una vitivinicoltura collinare e di qualità, dai forti tratti distintivi dei vini, si caratterizza strutturalmente per specificità marcate, anche da vigneto a vigneto, ma ciò non preclude una valutazione complessiva, pur con le dovute differenze. “Ovviamente non per tutti, o comunque non nello stesso modo – precisa Pizzamiglio – ma rileviamo che per i bianchi abbiamo raggiunto sia ottime maturazioni che elevati gradi di acidità. Un tratto molto positivo che conferirà ai vini grande freschezza: un pregio per la loro bevibilità e per la longevità. Ci aspettiamo vini bianchi fragranti e molto ricchi di profumi. L’acidità elevata è un ottimo presupposto anche per le basi spumante, sarà un’annata particolarmente buona per chi fa metodo classico” – sottolinea l’esperto che è anche sommelier e con il fratello Ferruccio è titolare della nota azienda La Tosa.

Rispetto al 2024, annata caratterizzata dalle piogge in vendemmia e quindi con i problemi legati ai terreni bagnati e fangosi e alle fitopatie, si è lavorato in condizioni decisamente migliori. Un 2025 con condizioni quasi ottimali, senza le perdite dello scorso anno, ma con una piccola delusione per quanto riguarda le quantità, un poco al di sotto delle attese. “Tra fine giugno e inizio luglio e subito prima di ferragosto – ricorda Pizzamiglio – ci sono stati momenti in cui abbiamo registrato una certa mancanza d’acqua e forte caldo. Le viti hanno leggermente sofferto e questo ha determinato acini piccoli e un calo di peso, un aspetto registrato soprattutto in Val Tidone, mentre da noi, in Val Nure, un po’ meno. In Val d’Arda e Val Chiavenna questo fenomeno è stato decisamente più contenuto”.

Anche le uve rosse hanno avuto una buona maturazione: le piogge di fine agosto e inizio settembre hanno aiutato le viti a riprendersi dalla leggera sofferenza, consegnando uve sane e con una buona struttura. “Anche per i vini rossi ci aspettiamo ricchezza di profumi e di aromi – commenta soddisfatto il dirigente di Confagricoltura Piacenza – e per i vigneti migliori, vocati ai vini riserva, una struttura più che buona. Di questa vendemmia non ci possiamo lamentare – conclude – vero è che ci aspettavamo qualcosa in più in quantità, ma in questi termini è un elemento tutto sommato poco significativo, per la nostra viticoltura, collinare e con basse rese, prettamente concentrata sugli aspetti qualitativi. Ora l’appuntamento è in cantina, per assaggiare i vini nuovi tra una settimana o due, quando saranno terminate le fermentazioni “.