Piacenza, lunedì 14 luglio 2025 – Un dialogo con interlocutori di primo quello che Confagricoltura nazionale ha condotto con la sua assemblea estiva nella prestigiosa aula magna dell’Università Bocconi di Milano martedì 8 luglio. “Coltiviamo l’agricoltura di domani – anche dove sembra impossibile” il programmatico titolo dell’appuntamento che, dopo la prima sessione riservata, ha aperto le porte a ai giornalisti. Confagricoltura Piacenza ha partecipato con una propria delegazione: presenti il presidente Umberto Gorra, il direttore Marco Casagrande, la componente di Consiglio Giovanna Parmigiani e la responsabile della comunicazione Elena Gherardi.
Il Direttore generale di Confagricoltura Roberto Caponi, nella sua introduzione, ha sottolineato: “Noi siamo un’organizzazione libera, democratica, indipendente, aperta al progresso scientifico e alle innovazioni tecnologiche, abbiamo pensiero critico, ma non è mai pregiudizialmente chiuso, questa è la nostra caratteristica”. Sono seguiti i saluti del Magnifico Rettore dell’Università Bocconi, Francesco Billari, quelli dell’Assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi e del vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo.
Il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti è entrato nel vivo con la sua relazione: “Produzione, territorio, capacità del nostro settore di essere attrattivo: oggi l’agricoltura ha bisogno di aprire al capitale umano che porti nuovi modelli di produzione e nuovi strumenti: i giovani con le competenze avanzate. Confagricoltura si relaziona da sempre con il mondo dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione. Da qui il nostro rapporto con le Università e il significato della nostra presenza qui oggi. Per noi la stella polare è la produttività. Noi imprenditori dobbiamo guardare alla capacità produttiva delle nostre imprese. L’agricoltore negli anni ha saputo dimostrare che non esistono luoghi impossibili dove produrre. Siamo riusciti a produrre anche nei luoghi più impervi – ha proseguito – Il nostro è un settore che garantisce la stabilità delle aree interne del Paese e dell’Europa”. Quanto a una nuova visione a livello europeo Giansanti ha aggiunto: “Ritengo che l’Europa debba ridare una centralità produttiva e competitiva al settore primario. Oggi le priorità dell’Unione devono essere tre: la difesa dei confini, la sicurezza energetica e la sicurezza alimentare: abbiamo bisogno di un sistema Paese ed europeo che rimettano al centro l’agricoltura, perché l’accesso al cibo è il presupposto per la democrazia, senza agricoltura non c’è libertà”.
Il tavolo di confronto “Il Made in Italy, la sua ricerca e la sua tecnologia”, moderato dalla giornalista Rai, Maria Soave, ha portato sul palco il Ministro della Ricerca e dell’Università Anna Maria Bernini, il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, il Magnifico Rettore Francesco Billari e il Viceministro delle imprese e del Made in Italy Valentino Valentini.
Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e Presidente del Comitato Scientifico Centro Studi di Confindustria ha condiviso la sua analisi indicando le tendenze economiche.
Di scenari internazionali e risiko bancario ha parlato Ferruccio de Bortoli, Presidente della Fondazione del Corriere della Sera.
il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto, intervistato dall’inviato del Corriere della Sera Paolo Valentino, ha commentato la trattativa in corso a Bruxelles sul bilancio europeo. “C’è un confronto in atto sul ruolo delle regioni che, per quanto mi riguarda, va tutelato, ma c’è anche la necessità di costruire un bilancio che sia più moderno, le cui parole chiave sono semplificazione e flessibilità – ha detto Fitto -. La coesione rappresenta un terzo del bilancio complessivo, sono programmi sottoscritti nel 2022 e che partono in questi giorni, ma ormai il mondo è cambiato e l’esigenza di adattarli ai nuovi scenari è fondamentale, per questo abbiamo messo in campo una revisione. L’idea è quella di evitare di avere un bilancio rigido per il quale una scelta fatta il primo anno debba rimanere valida per sette anni. Questo non consentirebbe all’Europa di affrontare al meglio le sfide che ci si pongono davanti”.
Le conclusioni del Ministro dell’agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida si sono concentrate sulla questione dazi e sulle azioni da mettere in campo per preservare buone relazioni economiche internazionali. “La guerra dei dazi non è una guerra tra USA e UE. Rischia di essere una guerra commerciale globale. Nostro compito è anche fornire soluzioni, dialoghiamo con i corpi intermedi” ha dichiarato Lollobrigida che ha posto infine l’accento sulla centralità dell’agricoltura e sull’attenzione che il Governo riserva al settore riconoscendone l’importanza prioritaria. “Grazie a Confagricoltura – ha concluso il Ministro – e all’agricoltura per quello che fa nel mondo produttivo, civile e sociale!”
“Dall’assemblea la voce unanime è chiara – commenta il presidente di Confagricoltura Piacenza Umberto Gorra – Noi vogliamo essere produttivi e competitivi. Con la Cina che custodisce metà delle scorte mondiali delle commodities alla base della dieta alimentare, il Brasile principale produttore di proteine vegetali e animali, l’India potenza economica per la produzione di latte – sottolinea Gorra – il futuro dell’Europa non deve essere quello di costruire una platea di consumatori. Per questo l’ipotesi di riduzione del bilancio agricolo Ue è miope e controproducente. L’Organizzazione, è stato ribadito anche in assemblea, è pronta a dare battaglia, insieme agli agricoltori europei, se la Commissione UE il prossimo 16 luglio presenterà la proposta del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2027-2034 con un fondo unico e tagli rilevanti alla Politica Agricola Comune. In questi giorni, intanto, è stata avviata la petizione del Copa-Cogeca a difesa della Pac “No Security without CAP”, con l’obiettivo di sensibilizzare e mobilitare tutto il comparto agricolo europeo contro la proposta del fondo unico e della diminuzione del budget dedicato alla politica agricola. Tutti sono invitati a sostenere l’iniziativa firmando la petizione nella pagina web dedicata https://nosecuritywithoutcap.eu/sign-the-petition”