PSA: riunita questa mattina la cabina di regia provinciale. Situazione in miglioramento, ma male la ricerca attiva

Piacenza, 2 ottobre 2025 – Si è svolta questa mattina, presso la sala consiliare della Provincia di Piacenza, la riunione della cabina di regia per fare il punto sulla diffusione della Peste Suina Africana (PSA) nel territorio provinciale.

 

Per Confagricoltura Piacenza hanno partecipato il presidente Umberto Gorra, il presidente della Federazione nazionale carni suine di Confagricoltura Rudy Milani e la presidente piacentina della Sezione di prodotto carni bovine e suine Giovanna Parmigiani.

 

Durante i lavori, il Commissario straordinario alla PSA Giovanni Filippini ha illustrato i risultati positivi emersi dall’audit della Commissione europea, svolto a settembre, sottolineando però alcune criticità specifiche per il territorio piacentino. In particolare, è emerso un ritardo nelle attività di rilevamento e nella ricerca attiva delle carcasse di cinghiali, elemento considerato decisivo per contenere la diffusione del virus e per poter documentare alla Commissione europea l’effettiva azione di bonifica dei territori. Ove questa azione è stata comprovata, infatti, la Commissione ha riconosciuto una diminuzione del rischio declassando le zone di restrizione.

 

La strategia commissariale e il lavoro di squadra hanno portato comunque a positivi riscontri anche nel nostro territorio, tant’è che Villanova e Monticelli, nella nuova definizione delle zone di restrizione, sono tornati in Zona indenne. Calendasco, che era in ZR II è stato riclassificato in Zona 1 come una parte del territorio comunale di Piacenza. Eppure sulle nostre colline permane la Zona III.  Il Commissario ha ribadito che per liberare anche questi territori occorre dimostrare che si è effettuata la ricerca attiva delle carcasse e che i territori sono stati bonificati.

Un’azione non impossibile, rileva Confagricoltura Piacenza, se persino in un parco nazionale a noi vicino come quello del Ticino è stata realizzata battendo il territorio palmo a palmo.

 

I rappresentanti di Confagricoltura evidenziano: “A fronte di un quadro complessivo in miglioramento, frutto del lavoro corale di tutti gli attori coinvolti e dei grandi sforzi in materia di biosicurezza da parte degli allevatori, riteniamo grave che il Commissario abbia dovuto fotografare che proprio il nostro territorio è meno performante rispetto alle province confinanti su un aspetto specifico, ma dirimente. La strategia commissariale e la Commissione europea hanno rilevato come l’impiego sistematico dei cani molecolari nella ricerca attiva sia strategico, nel contempo a Piacenza il Commissario stesso ha sottolineato che i binomi (cane e conduttore), paradossalmente, ci sono, ma mancano i soggetti che li accompagnino sul territorio. Non si tratta di cercare colpe, ma di correggere subito il modello operativo modificando questa impostazione lacunosa”.

 

La ricerca attiva delle carcasse è indicata come leva fondamentale per ridurre la pressione epidemiologica e per ottenere, da parte della Commissione europea, un riconoscimento del passaggio a zone di minore rischio. “Abbiamo visto – proseguono Gorra, Milani e Parmigiani – che laddove questa attività è stata condotta in modo sistematico, la PSA ha registrato arretramenti concreti e la Commissione lo ha certificato. Per questo siamo perfettamente d’accordo con le sollecitazioni del Commissario: Piacenza deve essere più reattiva. Tanto più che l’assessore Mammi ha ribadito che le risorse non mancano e non mancheranno. Riteniamo grave che gli esperti intervenuti questa mattina abbiano individuato nella carenza di coordinamento e organizzazione il vero punto critico. Gli allevatori fanno e continueranno a fare la loro parte, ma ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità”.