Entrando nel vivo della campagna agraria, le aziende agricole necessitano di reperire e assumere manodopera. Confagricoltura Piacenza, che rappresenta imprese agricole assuntrici, da tempo segnala la necessità di snellire le procedure legate all’assunzione dei lavoratori, in particolar modo di quelli avventizi e di accelerare le tempistiche per la concessione dei permessi di soggiorno e delle conversioni necessari alla regolare assunzione dei lavoratori stranieri.
“Finalmente un chiarimento che va nella direzione da noi indicata e auspicata” – dichiara Marco Casagrande, direttore di Confagricoltura Piacenza che commenta la circolare n.10 del Ministero del lavoro del 5 maggio.
La circolare precisa “la possibilità per i lavoratori stranieri, titolari di un permesso di soggiorno rilasciato per lavoro stagionale, di svolgere attività lavorativa non stagionale, nelle more della decisione da parte dello sportello unico immigrazione sulla domanda di conversione”.
“Proprio nelle settimane scorse – ricorda Casagrande – avevamo auspicato solerzia nel rilascio delle conversioni dei permessi di soggiorno, perché in piena campagna essere bloccati da permessi che scadono è un problema tanto per i lavoratori quanto per i datori di lavoro che ambiscono ad avere collaboratori regolarmente inquadrati e retribuiti. Il venir meno del permesso di soggiorno di un bracciante già precedentemente impiegato, disponibile e conosciuto, metteva il datore di lavoro stesso in una situazione spiacevole perché doveva rinunciare a questo aiuto, prevedendone magari un altro con cui non c’era alcun rapporto pregresso e nessuna referenzialità”.
L’art. 24, comma 10, del d.lgs. n. 286/1998 (T.U.I.) prevede che il lavoratore stagionale, che abbia svolto regolare attività lavorativa sul territorio nazionale per almeno tre mesi, al quale venga offerto un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, possa chiedere allo sportello unico per l’immigrazione di convertire il proprio titolo di soggiorno in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale. Relativamente ai diritti esercitabili nella fase di conversione del permesso di soggiorno da stagionale a non stagionale “si ritiene – dice la circolare ministeriale – che possa trovare applicazione quanto previsto dall’articolo 5, comma 9-bis del sopra citato D.lgs. n. 286/1998. Omissis Se, infatti, la finalità della legge è quella di consentire al lavoratore migrante di svolgere regolare attività lavorativa anche quando l’esito dell’iter burocratico sulla sua domanda è ancora incerto, evitando il più possibile situazioni di lavoro irregolare o di disoccupazione, tale finalità sussiste evidentemente, non solo nelle more del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche nei casi in cui il lavoratore sia in attesa della risposta sulla sua domanda di conversione. Anche in tali casi, infatti, vi è il rischio che il lavoratore possa perdere, nelle more della decisione, l’opportunità lavorativa che rappresenta la base stessa della sua domanda di conversione del permesso di soggiorno. Poiché la domanda di conversione, come quella del rinnovo, rappresenta un procedimento amministrativo che non preclude la regolarità del soggiorno e il diritto di lavorare, anche in tali casi, per tutto il periodo necessario all’Amministrazione per portare a termine l’istruttoria, lo straniero potrà contare sulla piena legittimità del soggiorno e iniziare a svolgere, nell’attesa della convocazione presso lo sportello unico, la nuova attività lavorativa a carattere non stagionale, previo invio telematico del modello Unilav (in caso di lavoro subordinato) o denuncia del rapporto di lavoro all’INPS (in caso di lavoro domestico)”.
“La ratio della norma – conclude Casagrande – è quella di evitare che il lavoratore straniero non abbia la possibilità di lavorare durante il periodo necessario alla definizione dell’iter procedimentale relativo al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, un’apertura che va nella direzione da noi auspicata e che agevola anche le imprese nella loro necessità di impegnare manodopera oggi così difficilmente reperibile. Auspichiamo ora che la modulistica rilasciata agli uffici recepisca a stretto giro quanto indicato nella circolare”.