Entra nel vivo il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti

Confagricoltura Piacenza ricorda che la normativa sulla gestione dei rifiuti prevede la progressiva digitalizzazione di tutte le fasi documentali e dal 13 febbraio 2025 entra nel vivo con il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. Il nuovo sistema prevede la dematerializzazione dei registri tradizionali e un nuovo formulario, inizialmente disponibile anche in formato cartaceo e poi esclusivamente digitale.

Le imprese produttrici anche di un solo rifiuto pericoloso sono tenute ad iscriversi al Rentri con tempistiche differenziate in funzione della dimensione aziendale: dal 15 dicembre 2024 ed entro il 13 febbraio 2025 per imprese con più di 50 dipendenti; dal 15 giugno 2025 ed entro il 14 agosto 2025 per imprese con più di 10 dipendenti; dal 15 dicembre 2025 ed entro il 13 febbraio 2026 per tutti gli altri produttori iniziali di rifiuti pericolosi.

 

L’iscrizione alla piattaforma prevede un costo di segreteria paria a 10 €, ai quali bisogna aggiungere un contributo annuale che varia da 15 (per le aziende con meno di 10 dipendenti) a 100 € per quanto riguarda il primo anno, e da 10 a 60 € per le successive annualità.

Il pagamento avviene tramite piattaforma PagoPA (quindi sia on line che con bollettini pagabili anche presso ricevitorie) da effettuarsi entro il 30 aprile di ogni anno.

Per iscriversi al Rentri basta andare sul portale Rentri: www.rentri.gov.it nell’apposita area “Operatori” e accedere con gli strumenti digitali di autenticazione: SPID; Carta Nazionale dei Servizi (CNS); Carta di Identità Elettronica (CIE).

 

I soggetti tenuti all’iscrizione in quanto produttori di rifiuti pericolosi sono obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico in formato digitale; all’emissione del FIR – formulario di identificazione del rifiuto – in formato digitale; alla trasmissione al RENTRI dei dati dei registri e dei FIR. Le imprese agricole possono assolvere i diversi adempimenti delegando i circuiti organizzati di raccolta, ma sono comunque tenute all’iscrizione.

 

Le attività agricole, agro-industriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2135 del codice civile, e della pesca che non producono rifiuti pericolosi non sono tenute all’Iscrizione al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (Rentri), ma se emettono il  FIR (formulario di identificazione del rifiuto) devono comunque registrarsi entro il 13 febbraio per poter vidimare digitalmente ed emettere il formulario, che sia digitale o cartaceo, e vidimarlo. Devono dunque registrarsi nell’area riservata del RENTRI “Produttori non iscritti” con una non banale distinzione tra agricoltori che sono tenuti alla semplice registrazione o alla vera e propria iscrizione.

 

Confagricoltura Piacenza evidenzia che sono tenuti all’ iscrizione al Rentri anche gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, che producono rifiuti pericolosi, anche se esonerati dalla tenuta dei registri di carico e scarico ai sensi dell’art. 190, comma 5, del Dlgs 152/2006.

 

“L’obiettivo in via di principio è lodevole – evidenzia l’associazione degli imprenditori agricoli – in linea teorica dovrebbe consentire la piena tracciabilità dei rifiuti pericolosi arrivando a prevenire gli illeciti, parimenti informatizzando si dovrebbero semplificare le procedure. Purtroppo gli imprenditori agricoli sono spesso chiamati a subire in prima persona i disagi, le complicazioni e dunque gli impatti a breve termine di quelli che nelle intenzioni e a medio termine dovrebbero essere dei miglioramenti di sistema. Auspichiamo che non si questo il caso, ad ogni buon conto, appare del tutto evidente che le capacità organizzative di una grande azienda non sono paragonabili a quelle dei una media impresa agricola. L’applicazione della norma dovrebbe tenerne maggior conto”.