Si è svolta ieri (30 agosto), nella sede di Confagricoltura Parma, la sezione suinicola di Confagricoltura Emilia Romagna presieduta dal presidente Andrea Cavazzuti, aperta a tutti gli allevatori, che ha visto la partecipazione del presidente della Federazione Nazionale di Prodotto suinicola di Confagricoltura, Rudy Milani, per approfondire tematiche di grande attualità che coinvolgono il comparto, in primis le preoccupazioni per gli sviluppi della PSA e i nuovi piani di controllo delle DOP Prosciutto di Parma e Prosciutto di San Daniele a seguito dell’aggiornamento dei disciplinari di controllo, che saranno applicati a partire dal 4 settembre 2023.
All’incontro hanno preso parte allevatori ma anche rappresentanti del mondo industriale. Il dibattito è stato utile, come ha sottolineato il presidente FNP Rudy Milani, «per fare il punto su come gli allevatori debbano prepararsi alle imminenti novità e per focalizzare le richieste da presentare al tavolo convocato al Mipaaf».
In merito alla Psa, crescono i timori dopo il quarto caso confermato a Pavia. Rudy Milani ha fatto un appello: «Stiamo attraversando un momento difficile. Ogni componente della filiera deve fare la propria parte e comunicare situazioni particolari alla ASL. Ogni camion in entrata deve essere disinfettato. Gli allevatori hanno bisogno di garanzie e sicurezze sanitarie. Al tavolo ministeriale solleverò la questione. Dobbiamo adeguarci in fretta alle misure di biosicurezza rafforzata inclusa la recinzione obbligatoria anti-bestiame: è l’unica chance che abbiamo per continuare a operare». Concetto ribadito anche da Andrea Cavazzuti che invita «a prestare massima attenzione, a vigilare sugli ingressi, a farsi trovare pronti in materia di biosicurezza».
La riunione si è poi concentrata sulle problematiche che gli allevatori dovranno affrontare il prossimo 4 settembre quando entreranno in vigore i nuovi disciplinari delle DOP Prosciutto di Parma e Prosciutto di San Daniele. In particolare le novità sulla genetica, l’obbligatorietà del certificato zootecnico o certificato equivalente. Sono emerse molte criticità e incongruità nell’applicazione delle regole che, se non risolte, potrebbero comportare aggravi organizzativi troppo onerosi per gli allevatori, con un impatto significativo sul bilancio delle imprese.
La SER si è conclusa con una richiesta specifica al presidente della FNP da sottoporre al tavolo ministeriale, relativamente alla situazione epidemiologica nazionale della Psa, affinché «sia posticipata l’entrata in vigore dei suddetti disciplinari – o almeno di alcune parti di essi – vista la drammaticità del momento che prevede già l’applicazione di norme sanitarie restrittive per contrastare la diffusione della Psa».