Frutticoltura: manca la manodopera

E’ di nuovo allarme per la frutticoltura in provincia di Modena, già martoriata da gelo, insetti e malattie. Questa volta l’appello lanciato da Confagricoltura riguarda la carenza di mano d’opera specializzata, utilizzata per le operazioni di potatura.

Il 2021 ha registrato la terza raccolta consecutiva disastrosa per la frutta: cimice asiatica, agenti patogeni e gelate tardive hanno causato la perdita di quasi il 90% della produzione e non sono poche le aziende che hanno già iniziato ad estirpare i frutteti per riconvertirsi a produzione di cereali.

“Non entro nel merito delle cause  ma se fino ad ora il problema riguardava perlopiù il sud del nostro paese, ora la situazione sta diventando drammatica anche qui da noi: non si trovano operai esperti nella potatura dei nostri alberi da frutto”. Il direttore di Confagricoltura Modena Stefano Gasperi lancia un nuovo allarme per il comparto pera, che negli ultimi 15 anni ha già perso il 25% della sua superficie.

“La natura fa comunque il suo corso e le lavorazioni nei campi non si fermano– continua Gasperi –, in mancanza di manodopera formata il rischio per le aziende è di dover ricorrere a personale poco qualificato, a scapito della produttività e dell’integrità del frutteto negli anni successivi.

Senza parlare poi del proliferare del lavoro irregolare che potrebbe diventare un problema in una situazione di squilibrio tra la domanda e l’offerta di lavoro come quella attuale.  “Gli effetti della pandemia e la normativa riguardante il reddito di cittadinanza –conclude Gasperi – potrebbero innescare dei comportamenti non sempre trasparenti”.