Innovare la tradizione. Convegno di Confagricoltura Donna con Deborah Piovan

Il rigore dei dati scientifici di fronte al proliferare di ‘fake news’, l’innovazione per assicurare la sostenibilità alimentare globale, la ricerca per accompagnare il pianeta nella transizione ecologica. Sono alcuni dei temi affrontati da Deborah Piovan, imprenditrice agricola e divulgatrice, nell’incontro promosso da Confagricoltura Donna Piemonte, Confagricoltura Donna Emilia Romagna e Confagricoltura Donna Lombardia dal titolo “Agricoltura femminile singolare – Sostenibilità e scienza. Come raccontare l’agricoltura che cambia”, presso l’azienda agricola Vigneti Repetto di Sarezzano.

Piovan, stimolata dalle domande dell’agronomo Marco Visca, ha affrontato i tanti aspetti dell’innovazione in agricoltura della necessità di veicolare un messaggio corretto e consapevole. «Mi piace ricordare come la storia dell’agricoltura sia una storia di continua innovazione – ha detto Piovan – Il cibo è una filiera che coinvolge tutti, non solo gli agricoltori e l’innovazione è la via per rispondere alle sfide che interessano il sistema del cibo. Occorre produrre in modo sempre più sostenibile, tenendo presente gli obiettivi del Green Deal e la necessità di rispondere ai cambiamenti climatici. La tradizione è un punto di riferimento, per l’Italia è persino un asset economico, ma il cambiamento è necessario proprio per preservarla e non è possibile arrestarlo per paura».

L’Europa è impegnata in questi mesi nell’approvazione del regolamento sulle Tea, tecniche di evoluzione assistita. «Rappresentano uno strumento utile per far fronte ai mutamenti climatici e a geometrie geopolitiche in continuo cambiamento – ha ricordato l’imprenditrice – Solo promuovendo la ricerca scientifica e il dialogo tra tutti i componenti della società, dai produttori ai consumatori, passando per gli scienziati e le istituzioni, è possibile trovare soluzioni sostenibili per l’ambiente e l’economia. La politica ha il compito di creare le condizioni migliori per innovare».

Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, ha introdotto in tema del ruolo delle donne in agricoltura. «I dati ci dicono che le aziende al femminile hanno rendimenti maggiori. Il numero di imprenditrici è in aumento, da Trieste alla Sicilia, e si tratta di aziende altamente qualificate. Nell’agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% della SAU (Superficie agricola utilizzata), ma producono il 28% del PIL agricolo. Fare rete è estremamente importante per crescere e creare una cultura di impresa che sappia innovare. In questa direzione fa il “manifesto sull’acqua” scaturito dall’incontro a Roma lo scorso giugno, promosso da Confagricoltura Donna, con le associazioni Donne & Riso, Donne dell’Olio, Donne dell’Ortofrutta e Donne del Vino con cui abbiamo chiesto investimenti, manutenzione dei bacini e dialogo con la politica. I prossimi impegni di Confagricoltura Donna saranno la campagna delle Clementine antiviolenza, in supporto dei centri che si occupano di assistere le donne vittime di violenza, e il Progetto Chef che vedrà coinvolte grandi chef per creare ricette utilizzando esclusivamente prodotti italiani».

In apertura dei lavori, la presidente di Confagricoltura Donna Piemonte e presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco, ha ringraziato le presidenti di Confagricoltura Donna Lombardia, Confagricoltura Donna Emilia Romagna, le delegazioni di Confagricoltura Donna Alessandria e Asti, l’associazione Donne&Riso, l’azienda Vigneti Repetto.

Sacco ha introdotto il dibattito ricordando le sfide «che impongono un’agricoltura sempre più moderna ed efficiente, in grado di coniugare il rispetto dell’ambiente e la salute dei consumatori con la produttività necessaria a nutrire un pienata sempre più popoloso. Questo si potrà fare solamente sfruttando al meglio le innovazioni tecnologiche, biologiche, chimiche e genetiche che la ricerca ci mette a disposizione».

«L’agricoltura ha bisogno di innovazione tecnologica e biotecnologica per affrontare le sfide presenti e future. Siamo qui per far conoscere il nostro operato a una platea sempre più ampia – ha dichiarato la presidente di Confagricoltura Donna Emilia Romagna, Diana Bortoli – per raccontare il ruolo strategico del primario e delle donne imprenditrici, ossia: preservare l’ambiente e il patrimonio paesaggistico, produrre cibo di qualità in quantità sufficienti a sfamare una popolazione ancora crescente, migliorare la redditività e la competitività delle aziende agricole».
Caterina Brazzola, presidente di Confagricoltura Donna Lombardia: «La parola “cambiamento” fa ormai parte della nostra quotidianità: è fondamentale avere i mezzi per poter valutare e scegliere le strade da percorrere nel presente e nel futuro, senza pregiudizi. Teniamo lo sguardo a quanto è stato fatto finora, ma apriamoci con slancio e curiosità alle nuove vie che la ricerca e la sperimentazione ci invitano a valutare” sul campo”».