Dall’assemblea a Bruxelles proposte di rottura per la nuova Pac

«L’attuale Politica agricola comune è nata anni fa in un contesto profondamente diverso. Il primario ora indietreggia. Anche in Emilia-Romagna si conferma sempre più debole tanto che il valore aggiunto prodotto dal settore dell’agricoltura ha registrato – 6,1 punti percentuali rispetto ai livelli pre pandemia (dati Prometeia 2023 che non tengono conto degli effetti dell’alluvione). Servono proposte di rottura per una riforma della Pac, più risorse per rilanciare le nostre produzioni agricole, per la ricerca scientifica e il miglioramento genetico varietale (TEA), per il sistema della gestione del rischio. Occorre riequilibrare il potere contrattuale lungo la filiera agroalimentare e riconoscere il giusto prezzo all’origine». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Marcello Bonvicini a Bruxelles, all’assemblea straordinaria di Confagricoltura convocata nella sede del COPA – COGECA in concomitanza con la sessione del Consiglio Agricoltura della UE.

«Oggi siamo qui per presentare un documento programmatico alle istituzioni europee, a tutela della produttività e della competitività delle nostre imprese. Gli agricoltori europei soffrono il costo del denaro, i gravosi adempimenti legati agli ecoschemi, una situazione geopolitica instabile. Serve una modifica profonda della PAC, serve multilateralismo, serve la salvaguardia dei prezzi per i produttori e i consumatori». Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’apertura dell’assemblea con i delegati regionali e provinciali della Confederazione giunti dall’Italia nella sede del Copa Cogeca, dove sono intervenuti anche i due presidenti, la francese Christiane Lambert (Copa) e lo svedese Lennart Nilsson (Svezia). «Questa è la casa degli agricoltori. Questi momenti di confronto sono il modello perfetto per arrivare a una proposta unitaria che tuteli gli agricoltori e la sicurezza alimentare europea».

L’assemblea, che è in corso, vede la partecipazione di numerosi europarlamentari ed esponenti delle istituzioni. Prima della riunione, stamani, Giansanti, in qualità di vicepresidente del Copa, insieme ai presidenti Lambert e Nilsson, ha incontrato il ministro all’agricoltura belga, David Clarinval, presidente del Consiglio Agrifish, al quale è stato consegnato un documento condiviso sulle proposte del Copa Cogeca per il futuro del settore.

Il Copa ha chiesto per il prossimo Commissario UE all’agricoltura la vicepresidenza esecutiva, in modo da rimettere al centro delle politiche europee il settore primario. Per l’Italia, inoltre, sarebbe importante esprimere il Commissario. Concetto che è stato ribadito all’assemblea in corso a Bruxelles, dove sono state presentate le dieci priorità di Confagricoltura a livello europeo. Di seguito il manifesto.

1. Nuovo allargamento della UE. Aumentare in termini reali il bilancio destinato all’agricoltura. Rimodulare gli aiuti diretti della PAC in funzione dell’evoluzione dei prezzi all’origine e della stabilità dei redditi.
2. Cambiamento climatico. Varare il “terzo pilastro” della PAC per la gestione comune dei rischi e dei danni provocati dagli eventi climatici estremi. Aumentare la dotazione finanziaria e rivedere le modalità di funzionamento della vigente riserva di crisi.
3. Sicurezza alimentare. Sospendere l’entrata in vigore di alcuni provvedimenti discussi nel corso della legislatura in scadenza, in attesa delle conclusioni del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione europea.  La sospensione deve riguardare le proposte di regolamento sul ripristino della natura e sulle emissioni industriali. Va anche rivista la “Direttiva Nitrati” che risale al1991.
4. Riformulare la proposta sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi secondo il principio della neutralità tecnologica e tenendo conto della specificità dei prodotti destinati all’alimentazione.
5. Eliminare dalla normativa sulla PAC gli obblighi relativi alla rotazione obbligatoria e alla destinazione non produttiva dei terreni. In via immediata, vanno sospese le sanzioni.
6. Semplificazione amministrativa. Ridurre in misura incisiva gli adempimenti burocratici per gli aiuti diretti della PAC, compresi gli “ecoschemi”.
7. Reciprocità e controlli sulle importazioni. Assicurare il rispetto delle regole dell’Unione in materia di sicurezza alimentare, biodiversità, tutela del lavoro e del benessere degli animali.
8. Inserire grano e semi di girasole nella lista dei prodotti sensibili prevista nella proposta di regolamento riguardante la proroga della sospensione dei dazi sulle importazioni agroalimentari dall’Ucraina.
9. Moratoria sui crediti per migliorare la condizione di liquidità delle imprese. L’eccezionale aumento dei tassi ha coinciso, a partire dallo scorso anno, con la contrazione dei prezzi all’origine.
10. Sostenere la diffusione delle innovazioni per la competitività delle imprese e per l’affermazione di processi produttivi sempre più sostenibili.