Confagricoltura a Figliuolo: fare in fretta e dare seguito alle promesse del Governo

L’agricoltura sia parte della soluzione, le sue peculiarità siano la chiave di lettura per ripartire daccapo. Confagricoltura ringrazia il commissario straordinario per l’emergenza post alluvione e la ricostruzione in Emilia-Romagna, generale Francesco Paolo Figliuolo, che, fresco di nomina, farà visita per la seconda volta in una settimana ai territori colpiti: «Prendiamo atto dell’attenzione e della sensibilità dimostrata, occorre dare seguito alle promesse del Governo e mettere in atto azioni per facilitare l’erogazione dei risarcimenti, evitando ogni sorta di strumentalizzazione».


Fare presto, accelerare sugli indennizzi alle imprese, incominciando dai rimborsi fino a 20.000 euro annunciati e promessi all’indomani dell’alluvione. L’organizzazione agricola torna sull’esigenza di «emanare una legge straordinaria, speciale: urgente per il settore, indispensabile per dare riscontro agli interrogativi ancora aperti», e sulla necessità di definire procedure di indennizzo snelle. Che significa: semplificazione burocratica, semplificazione nella certificazione delle spese anticipate dagli imprenditori.


«Dopo due mesi, ci sono danni e relativi risarcimenti che non trovano alcun riscontro in nessun capitolo, come ad esempio gli smottamenti all’interno delle aziende agricole: fronti di frana molto instabili che, di fatto, bloccano la ripartenza delle operazioni colturali, che precludono l’accesso ai frutteti ai vigneti nella fase clou della campagna. Così come le strade poderali interrotte. Quante sono? Chi deve mapparle? Chi si occuperà della loro sistemazione?». Eppure sono vie di transito indispensabili per qualsiasi macchinario o mezzo agricolo. Tutto ciò nel vivo della campagna di raccolta della frutta, a un mese dall’inizio della vendemmia. E ancora, «Ci sono argini franati e vigne fagocitate dagli alvei fluviali: a chi bisogna rivolgersi?», si chiede Confagricoltura.


Le aziende agricole hanno già investito rilevanti risorse per ripristinare, ove possibile, la funzionalità dei suoli e ripiantare in fretta, con l’incognita della resa a fine stagione. Nei campi del Ravennate rimasti allagati per più di due settimane, c’è chi ha effettuato in extremis il trapianto del pomodoro da industria, della varietà tardiva.


Per garantire indennizzi certi, secondo Confagricoltura, occorre un cofinanziamento nazionale del 200% sulla riserva di crisi della PAC. Servono risorse adeguate a risarcire le imprese e sostenerle nella ricostruzione delle strutture e degli impianti frutticoli in campo; linee di credito dedicate con costo del denaro calmierato, garantite dallo Stato e diversificate nel rientro, che riflettano le esigenze delle singole filiere produttive. E per ricostruire ponti e strade, per ridare vita all’agricoltura di collina e alta collina, bisogna rivedere la pianificazione del PNRR.