Agriturismi esclusi da bando Masaf. Bisagni: “Siamo soli. Dove sono finite le altre associazioni agricole?”

«Dove sono finite le altre associazioni agricole a soli due giorni dall’apertura del bando? Strano davvero, pure i loro agriturismi associati non possono accedere ai contributi stanziati. È un silenzio innaturale quello che ruota attorno all’esclusione delle strutture agricole e agrituristiche dal bando ministeriale per il sostegno alle eccellenze agroalimentari». Si stupisce il presidente di Agriturist Emilia Romagna, Gianpietro Bisagni, e torna sull’anomalia del decreto 24 gennaio 2024 – di attuazione del decreto Mipaaf del 4 luglio 2022 recante i criteri e le modalità di utilizzazione del “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano” -, che inserisce tra i soggetti beneficiari solo le attività di ristorazione con codice Ateco 56.10.11 ma non quelle connesse alle aziende agricole: codice Ateco 56.10.12.

Con uno stanziamento di 76 milioni di euro il ministero dell’Agricoltura mira a valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano precludendo l’accesso ai fondi proprio alle aziende agricole e agrituristiche. «Un non senso che assume caratteristiche straordinarie se accompagnato dal mutismo delle altre associazioni agricole, convinte promotrici del cibo made in Italy e a chilometro zero – non ci sta il presidente regionale di Agriturist: prima associazione agrituristica d’Italia, costituita dalla Confagricoltura nel 1965 – «persino i ristoranti etnici hanno già precompilato le domande sulla piattaforma in attesa del click day previsto per l’1 marzo, invece noi imprenditori agrituristici – continua Bisagni – non possiamo farlo. Noi che somministriamo alimenti autoprodotti e tipici, che abbiamo a cuore il territorio d’origine di prodotti famosi in tutto il mondo. E dire che ci siamo mossi tentando tutte le vie possibili, con lettere indirizzate al capo di gabinetto del Masaf e comunicazioni a mezzo stampa in varie regioni: Veneto, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio e altre ancora».

Agriturist Emilia Romagna chiede ancora una volta, con forza, di inserire tra i soggetti beneficiari le attività di ristorazione connesse alle aziende agricole (codice Ateco 56.10.12), in virtù dell’effettivo lavoro svolto dagli agriturismi nel promuovere sapori e saperi locali soprattutto nelle aree rurali, oggi meta sempre più ambita dai turisti anche stranieri. Bisagni ricorda che nel 2022, primo anno di applicazione del suddetto decreto, fu apportata tale correzione su richiesta di Agriturist sicché molti agriturismi associati riuscirono a presentare con successo le domande di agevolazione. «Invece nel 2023 la nostra richiesta rimase inascoltata – e conclude – Basta errori!».