Produrre cibo senza perdere di vista gli indirizzi prioritari dettati al Paese dal Piano nazionale di ripresa e resilienza verso una crescita economica e sostenibile. Questo il focus della ventiquattresima edizione di Cancelli Aperti, evento annuale di Confagricoltura Ravenna che celebra le aziende agricole simbolo del Ravennate.
La manifestazione ha posto l’accento sulla sfida dell’agricoltura per un mondo a emissioni zero – colture sostenibili e produzione di energia da fonti rinnovabili -, facendo visita al prato pascolo fotovoltaico della Solar Farm, il parco solare del gruppo Tozzi Green, a Sant’Alberto di Ravenna, uno dei primi e più rappresentativi in Italia per potenza installata, 36 MW, in grado di soddisfare il fabbisogno annuale di 10.000 famiglie.
«Tozzi Green ci insegna a fare impresa per lo sviluppo sostenibile del territorio, nel quadro delle azioni di mitigazione ai cambiamenti climatici e nella lotta allo smog e al riscaldamento globale tramite la riduzione delle emissioni di gas serra, con progetti destinati a cambiare le prospettive dell’agricoltura, creando nuova occupazione diretta e nell’indotto. Dal 2010 il prato pascolo fotovoltaico di Sant’Alberto ha evitato l’emissione in atmosfera di 335mila tonnellate di CO2. Da sottolineare inoltre l’offerta formativa della fattoria didattica e le continue attività educative rivolte ai giovani su energia rinnovabile e agricoltura. Di fatto il progetto soddisfa pienamente i bisogni primari di una comunità: cibo salubre ed energia», ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Betti.
La manifestazione è iniziata con il video del saluto del Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova, che ha rimarcato il tema decisivo della riconversione ecologica e il ruolo degli agricoltori nella produzione di energia verde anche tramite la valorizzazione dei sottoprodotti della filiera agroalimentare. Il Sottosegretario agli esteri ha poi sottolineato la centralità degli accordi commerciali tra l’Ue e i paesi terzi per favorire la promozione e l’export delle eccellenze made in Italy.
Neanche la pioggia ha fermato i numerosi partecipanti, tra cui: Michele De Pascale, sindaco di Ravenna; Giammaria Manghi, capo della segreteria politica del governatore Stefano Bonaccini; Manuela Rontini, consigliere regionale oltre a Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna e, per la Tozzi Green, Virginia Lo Rizzo.
Così l’amministratore delegato di Tozzi Green, Andrea Tozzi: «Sono felice di aprire i cancelli di Sant’Alberto e ospitare Confagricoltura, perché al centro della nostra missione c’è l’obiettivo di creare valore condiviso con tutti gli stakeholder, ed in particolare con le comunità nazionali e regionali in cui operiamo, coniugando lo sviluppo di impianti rinnovabili sostenibili con la tutela ambientale e l’innovazione tecnologica. Tozzi Green è un gruppo un po’ atipico nel settore energetico perché – ha sottolineato l’Ad – affianchiamo alla progettazione di nuovi impianti fotovoltaici la produzione agricola, convinti, come siamo, del ruolo cruciale che l’agricoltura può giocare nella crescita sostenibile nel tempo dei territori. E tutto è partito qui nel 2010 quando, forte dell’esperienza di decenni in entrambi i fronti, il Gruppo ha provato che, se vengono seguiti modelli innovativi e che rispondono alle diverse esigenze locali, è possibile far coesistere in maniera virtuosa progetti di sviluppo energetico con il mondo agricolo. Infatti, il Pratopascolo biosolare fotovoltaico di Sant’Alberto è “l’esempio perfetto” di realizzazione in meno di 12 mesi di un parco solare “agrovoltaico” tra i più grandi d’Italia per potenza installata e dimensioni, ma allo stesso tempo unico esemplare di impianto fotovoltaico concepito in maniera perfettamente integrata ad un allevamento estensivo di ovini. E tutto questo grazie ad una sinergia continua, collaborazione e dialogo tra impresa e territorio. Infatti, è solo nella concretezza dello sviluppo di impianti agrovoltaici completamente integrati con il sistema agricolo che si può uscire dalla dicotomia sviluppo impianti / rischi per il territorio».
Costruito con pannelli solari sollevati a 80 centimetri da terra, l’impianto consente il libero pascolo di un centinaio di pecore da latte, da cui provengono i formaggi del Caseificio Buon Pastore, preparati all’insegna della pura tradizione artigianale, per incrociare i desideri del consumatore sempre attento all’artigianalità e alla sostenibilità degli alimenti realizzati “vicino a casa”, nel rispetto degli animali e dei tempi della natura.
L’evento organizzato da Confagricoltura Ravenna ha poi acceso i riflettori sulle criticità che pongono tuttora un freno al pieno sviluppo delle rinnovabili in Italia. «I prossimi anni saranno decisivi per riuscire a centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni a livello mondiale e contenere gli effetti dei cambiamenti climatici. I Paesi europei si sono mossi e hanno predisposto Piani molto sfidanti, d’intesa con la Commissione Europea, per raggiungere i target di produzione da energia rinnovabile ma – ha aggiunto il numero uno della Tozzi Green lanciando un messaggio chiaro – il problema risiede in un contesto regolamentare e normativo incerto, lento e lontano dalle reali necessità del settore per potersi sviluppare, ma anche in una “percezione” erronea presente in ampie fette dell’opinione pubblica secondo cui nuovi impianti possano nuocere ai territori in cui vengono sviluppati, e forse anche per questo le autorizzazioni sono così lente». Tozzi Green si relaziona quotidianamente con i rappresentanti delle Regioni e delle Province in cui opera, perché è soltanto attraverso la condivisione partecipata del progetto “rinnovabile” tra tutti i soggetti coinvolti che può realizzarsi concretamente lo sviluppo della Comunità in cui l’iniziativa risiede. Tra i gli impianti agrovoltaici più innovativi del Gruppo, c’è quello localizzato in Puglia a Cerignola San Giovanni in Fonte (Foggia) che prevede, oltre alla produzione di ortaggi, anche un’importante attività di apicoltura, così rilevante per il nostro pianeta e per le generazioni future.
Cancelli Aperti ha fatto tappa anche alla cooperativa Bonifica Lamone, a San Romualdo, che da 40 anni assiste le aziende agricole fornendo attrezzature e servizi utili a tutto il ciclo produttivo. Nell’ultimo periodo si è specializzata nelle colture sostenibili – barbabietola da zucchero, colza, soia e girasole – estendendo la propria professionalità e competenza su una superficie coltivata di 1000 ettari, nella sola provincia di Ravenna. L’interesse crescente nei confronti della frutta in guscio ha spinto la Cooperativa ad avviare anche un progetto dedicato alla diffusione della coltivazione del nocciolo, in collaborazione con Terremerse, cogliendo le opportunità dei contratti di filiera della Ferrero.
«Il nocciolo è una pianta rustica che si adatta a vari areali. La cooperativa Bonifica Lamone – spiega il direttore Maurizio Milanesi – si occupa della gestione del noccioleto a 360°, della meccanizzazione a costi accessibili, dell’assistenza tecnica e agronomica a partire dalla potatura fino alla raccolta e anche degli interventi fitosanitari. Nel Ravennate e Cesenate contiamo di raggiungere una superficie coltivata di 150 ettari in 5 anni».