Francesco Manca è il nuovo Presidente di Confagricoltura Ferrara

Durante l’Assemblea dei Delegati che si è tenuta giovedì mattina presso la sede di Confagricoltura Ferrara, Francesco Manca è stato eletto nuovo presidente per il prossimo triennio succedendo così a Gianluca Vertuani. Manca, classe 1985, agricoltore con un’azienda tra i territori di Argenta e Portomaggiore è attualmente anche vicepresidente nazionale di Anga Confagricoltura, l’associazione che riunisce i giovani agricoltori. Una laurea in filosofia e una in scienze agrarie per ampliare le proprie conoscenze di quella che è sempre stata una grande passione, la campagna. 

“Con orgoglio, entusiasmo e senso di responsabilità – sottolinea Francesco Manca –, raccolgo il testimone del presidente Vertuani che ha guidato l’associazione in tempi molto difficili. Gli attuali venti di crisi, particolarmente forti su alcune filiere centrali per il nostro territorio, vanno affrontati con coraggio, visione imprenditoriale e rapporto stretto con le istituzioni, affinché aiutino le aziende in questa difficile transizione. La nostra agricoltura produce cibo che, numeri alla mano, è il più sano e sicuro del mondo. Dobbiamo dirlo ad alta voce, ricordandolo in tutte le sedi e raccontando in modo efficace la realtà della nostra agricoltura. Il mondo va verso la sostenibilità, ma dobbiamo ricordare 2 aspetti fondamentali: questa si compone di 3 elementi, ambientale, sociale ed economico. È necessario ricordarsi di mantenere sempre in piedi il terzo punto, altrimenti saltano le aziende e con esse la cura dell’ambiente e del contesto sociale. Per fare ciò la transizione deve essere all’insegna della fattibilità tecnica ed economica, puntando sulla scienza e sulla tecnologia, che ci permetteranno di raggiungere la vera sostenibilità. In tal senso ogni oscurantismo antiscientifico è il vero nemico, sia per lo sviluppo economico, sia per la salvaguardia dell’ambiente. In secondo luogo per garantire una equa competizione in un mercato globale è fondamentale che gli standard produttivi di casa nostra vengano applicati anche ai prodotti che importiamo dall’estero, in caso contrario si favorirebbe una competizione sleale che finirebbe per affossare le nostre aziende, tra l’altro senza raggiungere reali obiettivi di sostenibilità a livello globale. Il nostro lavoro sarà aperto e collaborativo con tutti gli stakeholder che hanno a cuore lo sviluppo del territorio ferrarese: istituzioni, mondo della ricerca, comparti produttivi. I risultati importanti – conclude il presidente neoeletto – nascono da visione, capacità di unire e tenacia, che saranno i pilastri del prossimo triennio di lavoro”.

Gianluca Vertuani, presidente uscente, si congeda tracciando un breve bilancio sulle questioni affrontate durante il suo mandato. “Questi tre anni sono volati sulle ali di una serie innumerevole di disgrazie per l’agricoltura del nostro territorio: dai 160 mm di pioggia del maggio 2019, alla cimice asiatica che ha devastato le nostre produzioni a cui non abbiamo ancora trovato un rimedio, alle 2 manifestazioni fatte fra il settembre 2019 e il gennaio 2020 che hanno raccolto 4500 persone a Ferrara per manifestare il loro disagio e la poca attenzione per un settore che poi, pochi mesi dopo, in piena pandemia mondiale, si è rivelato essere fondamentale per il nostro Paese. Poi, come detto, proprio la pandemia, le gelate della primavera del 2020, quelle del 2021, che hanno quasi azzerato la nostra frutticoltura, e la siccità del 2022, che entrerà nella storia insieme alla guerra che si combatte alle porte della nostra Europa. Ci aspetta una nuova Pac che sarà di lacrime e sangue, ed il fatto che si voglia rinunciare all’utilizzo degli agrofarmaci con troppa leggerezza senza avere valide alternative crea la tempesta perfetta per la nostra agricoltura. Confagricoltura Ferrara è forte e ben radicata sul territorio rappresentando la metà della superficie utile. Come sindacato di rappresentanza dobbiamo saper cogliere le innovazioni evolverci ed essere sempre più performanti al fianco dei nostri agricoltori. Solo con il cambiamento possiamo cercare di guardare al futuro, indietro non si torna e, in maniera decisa, dinamica e flessibile dobbiamo dare vita a un nuovo corso. L’augurio – conclude Vertuani – è che si possa lavorare tutti coesi, rappresentanze e istituzioni per, finalmente, valorizzare e supportare il bene comune chiamato agricoltura e non gli interessi di pochi, fare l’agricoltore è ancora il lavoro più bello del mondo e merita dignità e non prodotti venduti al banco sotto costo”.