Si è svolta a Bologna l’assemblea annuale di Confagricoltura Emilia Romagna, un momento di condivisione nonché l’occasione per tracciare la strategia attuale e futura dell’organizzazione agricola regionale.
Il presidente Bonvicini ha messo al centro la problematica del budget PAC che rischia di ridursi, il nodo della gestione del rischio e la necessità di un nuovo sistema di tutela delle produzioni che includa il ripristino fino al 70% della contribuzione pubblica sulle assicurazioni agevolate. Poi ha fatto il punto, elencando le azioni avviate sui temi più delicati, dai consorzi di difesa ai rapporti con la governance regionale, il ruolo di Agrea – argomento ampiamente trattato nel corso dell’ultimo incontro con il presidente della Regione, Michele de Pascale -, ma anche le iniziative per la ricostruzione post alluvione delineate dal nuovo commissario; il piano acqua e l’urgenza di procedere con la realizzazione di bacini di accumulo e dighe. Bonvicini si è poi concentrato sulla revisione, non più prorogabile, di leggi regionali essenziali per il comparto, che regolano la caccia, gli agriturismi e i parchi.
Nel recente confronto tra i vertici di Confagricoltura Emilia Romagna e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, è stato chiesto il rafforzamento del CAA e più semplificazione burocratica. Nell’incontro con l’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, sono state affrontate le criticità che più preoccupano gli agricoltori lungo il percorso verso la transizione energetica (fotovoltaico e agrivoltaico, biometano e biomasse), la sempre più difficile gestione degli spandimenti di effluenti zootecnici e l’importanza di rivedere la legge regionale sull’urbanistica in particolare per quanto concerne la valorizzazione degli edifici rurali storici.
Il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna si è soffermato sulla proposta avanzata a livello ministeriale di vietare l’urea dal 1° gennaio 2027. A tal proposito ha sottolineato come Confagricoltura continuerà a battersi, difendendo l’uso di questo importante fertilizzante in special modo per tutto il bacino padano. Sul controllo della fauna selvatica e le garanzie di indennizzo per i danni alle colture, Bonvicini ha ricordato infine il grande risultato raggiunto da Confagricoltura Emilia Romagna, al fianco della Regione, nel ricorso al TAR contro il piano di controllo del Colombaccio, rimarcando che l’ordinanza emessa mira a proteggere il lavoro degli agricoltori e con esso i raccolti sempre più minacciati dalle diverse specie selvatiche.
Così il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ha concluso i lavori: «Le nostre assemblee servono ad ascoltare. È dall’ascolto che nascono soluzioni e proposte. Vogliamo raccogliere idee e istanze delle imprese agricole per portarle a livello nazionale e a Bruxelles. Questi momenti ci aiutano a comprendere i modelli agricoli verso cui orientare il futuro. Davanti a noi si apre una fase complessa: se vogliamo dare una svolta al settore, dobbiamo interrogarci sul significato dell’agricoltura oggi e sul senso che vogliamo attribuirle».