L’agricoltura non può più fare a meno delle biotecnologie

“Un recente studio della Commissione europea ha riconosciuto che le biotecnologie possono dare un valido contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici, dando la possibilità alle imprese agricole di salvaguardare il potenziale produttivo con una minore pressione sulle risorse naturali”. Lo sottolinea il Presidente di Confagricoltura Ferrara Gianluca Vertuani, evidenziando come lo studio rilevi che la vigente legislazione sugli organismi geneticamente modificati, risalente al 2001, non è adeguata per regolamentare le innovazioni tecnologiche in questione.

“In mancanza di una specifica legislazione, nel 2018 la UE equiparò le nuove tecniche di ibridazione agli organismi geneticamente modificati, bloccando di fatto la sperimentazione. Si è trattato di un imperdonabile errore – prosegue Vertuani – anche perché le nuove biotecnologie hanno l’obiettivo di velocizzare processi che avverrebbero in modo naturale, arrivando a sviluppare varietà sicure dal punto di vista di tutela ambientale, più resistenti a malattie e condizioni climatiche avverse, capaci quindi di garantire rese maggiori e conseguenti minori costi economici. Varietà che vengono ottenute con le tecniche del genoma editing (come le CRISPR usate in medicina e chimica e che sono valse il Nobel a Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier), e la cisgenesi, che è il processo attraverso il quale vengono inseriti in una pianta geni della stessa specie (e non di specie diverse) per migliorarne la qualità e renderla più resistente alle malattie ed ai cambiamenti climatici, rappresentando una svolta fondamentale per il progresso dell’agricoltura. Abbiamo davanti a noi una sfida fondamentale, quella di produrre con sempre minore superficie terrestre e meno risorse per una popolazione in costante e progressivo aumento. In alcuni continenti questo si è tradotto in una corsa alla terra, si è iniziato a produrre ovunque, trasformando anche le foreste in seminativi, con un conseguente e pesante impatto ambientale. L’impegno di Confagricoltura è quello di promuovere un modello di agricoltura sostenibile, producendo di più preservando l’ambiente e le sue risorse. Per questo occorre superare i pregiudizi verso le biotecnologie, che consentono di produrre di più e meglio, grazie alla realizzazione di prodotti resistenti ai fitopatogeni; per questo motivo tutti dobbiamo farci promotori della ricerca e dello sviluppo di tecnologie, nell’interesse generale e per un’agricoltura sempre più sostenibile. E’ ora necessario che la UE ed i governi nazionali giungano velocemente ad una chiara ed efficace regolamentazione per l’uso delle più avanzate biotecnologie in ambito europeo – conclude il Presidente di Confagricoltura Ferrara – perché l’agricoltura non può fare a meno del miglioramento genetico, che tra l’altro in natura è sempre avvenuto; a fronte del cambiamento climatico che incombe sulle nostre colture, le nuove biotecnologie sono più che mai necessarie”.